Intervista a Davide Pagliardini

INTERVISTA A DAVIDE PAGLIARDINI

Frequentando entrambi skatepark del territorio romagnolo – comincia così a raccontare Marco Morigi – avrò incrociato in passato diverse volte Davide, ma alcune session che mi ricordo in particolare con lui sono quelle a cavallo tra il 2016 e il 2017 presso la mini indoor del negozio Bonobolabo, all’epoca, in Via Centofanti a Ravenna. Ecco di lui mi sono rimaste impresse quelle session e lo ricordo molto a suo agio sulle transizioni e col giusto approccio e passione per lo skateboarding. Non a caso nei mesi a seguire ci siamo confrontati per una serie di dritte perché voleva costruire una rampa a casa sua. Ho una grande stima di chi si costruisce le strutture! Ecco, da quel periodo ho iniziato a seguire anche i lavori di Davide come illustratore, mi piaceva il suo stile e sono contento che sia andata in porto una bella collaborazione per l’artwork degli eventi di Skateboard Fisr nel 2024!

Davide Pagliardini, talentuoso grafico illustratore nato nel ’89 a San Marino, ha da sempre coltivato una profonda passione per il disegno fin dall’infanzia. Tuttavia, è stato lo scenario dello skateboard e degli sport da tavola a plasmare il suo immaginario visivo, influenzando il suo percorso artistico. Dopo una formazione all’Istituto d’Arte di Urbino e ulteriori studi a Milano, tra bozze su carta e rifiniture digitali, Davide ha saputo coniugare tradizione e contemporaneità nel suo lavoro, con un occhio attento alle tendenze dello streetwear e dell’arte urbana. La sua fonte d’ispirazione è variegata, spaziando dalle radici dello skateboard alla calligrafia, con una costante ricerca di stimoli artistici. E sebbene la grafica sia la sua professione, il cuore di Davide batte ancora per lo skateboard, una passione che lo alimenta costantemente e che traspare nelle sue opere.

Ciao Davide, presentati e facci sapere qual’é la prima cosa che fai quando ti svegli!

Ciao! Sono Davide Pagliardini, classe ‘89, sono di San Marino e quasi di sicuro penso a fare colazione perchè mi sveglio solitamente con una fame da lupo.

Come e’ nata la tua passione per la grafica?

Non saprei bene cosa risponderti, perché sono sempre stato appassionatissimo al disegno fin da molto piccolo. Da che ho memoria, una delle cose che mi piace più fare è disegnare, ma sicuramente il mondo dello skateboard e degli sport da tavola in generale mi ha molto segnato. Le grafiche che vedevo sotto alla tavole o sulle magliette mi affascinano da sempre, e avendo iniziato a fare snowboard a 6 anni grazie a mio padre, direi che fin da piccolissimo ho visto quel genere di immagini.

“Dolly Noire” Grafica by Davide Pagliardini

Quale è stato il tuo percorso per diventare grafico illustratore?

Ho sempre più o meno saputo che da grande avrei voluto fare un lavoro inerente al disegno e quindi a 14 anni mi sono iscritto all’Istituto d’arte di Urbino. Anche se erano due ore di autobus al giorno per andarci, sono stati anni incredibili, sia per l’ambiente che ci ho trovato (molto diverso da quello un pò impostato di una realtà piccolissima come San Marino) ma anche per quello che ho appreso. Si studiavano tecniche molto antiche, dalla legatoria e restauro del libro, alle tecniche tradizionali di stampa, quindi ho avuto una formazione molto tradizionale. Poi mi sono trasferito a Milano per frequentare un’università di grafica: sia per continuare gli studi sulle stesse materie ma più orientate al digitale e contemporaneo ma anche per andare lontano da casa il più possibile. Poi a Milano si fa molto skate che era un’ottimo plus. Alla fine ci sono rimasto 8 anni.

“Beat” Grafica by Davide Pagliardini

Quanto sono importanti i social media per il tuo lavoro?

Non so dirlo benissimo; non sono un grande appassionato di social media, ma naturalmente devo usarli per lavoro. Nel senso che posto i miei lavori, metto quelli che credo siano i tag giusti, ho il sito aggiornato e la pagina Behance pure; ma detto questo non è che faccia tanto altro per promuovermi. Invece li uso moltissimo per seguire altri artisti che mi piacciono, trovarne di nuovi e rimanere aggiornato. Per questo aspetto secondo me sono utilissimi e molto comodi.

Lavori più con il digitale o in analogico?

Più in digitale sicuramente, ma comunque mantengo la parte analogica. Quando bozzo parto sempre da carta e matita, ma per gli artwork finali, almeno un passaggio in digitale è quasi d’obbligo. Riesco a lavorare analogicamente quando devo fare dei muri, o delle insegne o simili, e devo dire che è raro, ma mi piace tantissimo.
In ogni caso disegnare con una tavoletta grafica grande, e guardare il disegno che stai facendo, come con l’ Ipad o la Cintiq, si avvicina molto a disegnare su carta. Se devo animare invece, bisogna che stia per forza incollato al monitor.

Da dove parte e come prende vita un tuo progetto?

Dipende molto dal tipo di lavoro, se è grafica statica o animazione, ma posso generalizzare perchè in genere lavoro sempre su commissione: spesso da parte di aziende o agenzie, meno frequentemente da privati. Però facendo il designer, il mio compito diversamente da quello di un’artista è rispondere ad un bisogno del cliente, che ha necessità di comunicare qualcosa, ad esempio.
Quindi faccio prima moltissima ricerca, che può spaziare in molti settori differenti; capisco con il cliente la strada da intraprendere poi creo delle bozze, mi confronto con chi mi ha commissionato il progetto sulle soluzioni che ho proposto e alla fine realizzo l’artwork definitivo.

“Dlynr x Bastard” Grafica by Davide Pagliardini

Dove trovi l’ispirazione/cosa ti ispira? Da questo punto di vista hai un legame con il mondo dello skateboarding?

L’ispirazione la trovo in molte cose diverse: dall’arte più tradizionale ai brand di abbigliamento streetwear per fare due esempi molto distanti tra loro. Sicuramente le cose che più mi piacciono, le mie passioni, hanno in comune di avere sempre elementi grafici distintivi: da ragazzino ero molto appassionato ai graffiti e alla musica black (lo sono ancora) che hanno un loro linguaggio grafico, seppur molto vario. I graffiti mi hanno portato ad avvicinarci alla calligrafia e al lettering, la musica hip-hop a guardarne le grafiche dei dischi e poi ad ascoltare e guardare altra musica black, che mi ha portato ad altre immagini e così via…C’è il mondo dei tatuaggi o quello dell’animazione (che poi è sempre illustrazione), che essendo una cosa che faccio molto per lavoro, mi piace tantissimo guardare e da cui attingere.
Come dicevo prima, il mondo degli sport da tavola e in particolare lo skateboard, mi ha sempre influenzato tantissimo: ci sono artisti che hanno segnato l’immaginario visuale dello skateboard negli anni e ce ne sono di nuovi che lo stanno facendo attualmente. Sono molto appassionato e seguo molto i brand di abbigliamento del mondo snowboard, surf e skate perchè sulle magliette si trovano spesso grafiche molto valide che uniscono quello che mi piace di più: lettering ed illustrazione. Diciamo che cerco continuamente di espandere il mio vocabolario visuale, sono un grande collezionista di immagini, di tanti generi diversi!

Grafica by Davide Pagliardini

Ci sono artisti a cui ti ispiri?

Tantissimi, sarebbe un elenco quasi infinito! Mi piace moltissimo Martin Ander che ha lavorato per diversi brand di skate e simili e che mescola illustrazione e lettering, ma anche Mike Giant, di cui sono un grandissimo fan o Onnie O’Leary, tatuatore fortissimo. Escher, che mi affascina fin da piccolo o Mantegna. Ci sono i loghi e i lettering di Herb Lubalin o Ken Barber, gli artisti che fanno calligrafia come Luca Barcellona o Pietro Piscitelli o street artist come Luca Maleonte o Shepard Fairey. Victor Vasarely e Felipe Pantone, illustratori come Marco Goran o Marcello Crescenzi. Studi di visual design, animazione o tipografici come Golden Wolf e Lincoln Design, Happycentro, Oh no Type o House Industries…insomma potremmo stare qua ad elencare nomi per un bel pò!

Oltre a disegnare per lo skateboarding sai anche andare sulla tavola?

Dai, più o meno…In realtà sono ormai 20 anni che ci provo e i risultati sono sempre stati molto mediocri, ma mi piace sempre moltissimo. So che non sono portato, l’ho capito quasi da subito, ma non ho mai smesso di far skate sin da ragazzino. Dopo i primi due contest ho capito che proprio non sarei mai potuto diventare bravo, ma andare in skatepark è una cosa che adoro, mi fa staccare da tutto e mi rilassa moltissimo. Diciamo che in curva qualche trick lo tiro ancora fuori, ma in street son proprio pessimo. Ho imparato l’anno scorso a far smith e feeble sulle flat bar tonde però…

Davide Pagliardini Fs Tail Revert

Street o transition?

Sicuro transition! In garage mi sono costruito una mini per praticare skate anche in inverno (su progetto del grande Morigi!) visto che nelle mie zone park al coperto non ci sono (tranne adesso Cesena). Devo dire che mi diverto tantissimo a girare in curva, soprattutto se sono in legno, visto che di spaccarmi le ossa mi sono anche un pò stufato. Ma negli ultimi due anni mi sono messo di più a fare un pò di muretti e vedo lentissimi miglioramenti sui ledge.

Hai mai partecipato a un Contest di Skateboard?

Si ed è facile ricordarseli, perché sono pochissimi: a 14 anni ad Arezzo, il park sotto il ponte. Pessimo risultato è dir poco. A 16 anni nel park privato che c’era a San Marino, il Fardamatti, che a suo tempo era un posto fantastico con un team con cui ho passato anni incredibili. Anche qua penultimo, mi pare. Negli ultimi 5 o 6 anni ho fatto un paio di contest di mini e micro tra amici e in questi mi son divertito molto. Ma i contest sono più belli da guardare se sei scarso come me.

A cosa ti sei ispirato e/o cosa vuoi trasmettere con la grafica che hai ideato per gli eventi del Campionato Italiano di Skateboard 2024?

Volevo cercare di fare una grafica aggressiva e in linea con il tipo di evento ma non troppo “punk”, perché solitamente i contest di skate hanno un certo tipo di illustrazione (non sempre, ma spesso) che tende ad un certo genere.
Senza contare che le richieste a cui rispondere sono molteplici: i testi devono poter essere editabili, ci sono i regionali e i nazionali da differenziare, ogni grafica deve poter essere declinata su molti formati molto differenti tra loro anche magari da un grafico non professionista, e in ultimo, dover fare qualcosa di coordinato per comunicare sia le singole discipline che il CIS nel suo complesso. Si potranno fare delle maglie e quindi una palette cromatica ridotta e in generale l’insieme di queste richieste ha forzato alcune soluzioni e scelte stilistiche o di impaginazione. Il che non è una brutta cosa, anzi: è una delle parti belle del mio lavoro trovare una soluzione a diversi problemi.
Poi volevo assolutamente mettere qualcosa di mio e per farlo ho dato molta importanza alla parte di lettering creando una tipografia dedicata. Per le illustrazioni ho voluto evidenziare i luoghi in cui si fa un certo tipo di skate, senza illustrare personaggi (che erano già stati utilizzati) e ho realizzato quindi delle illustrazioni molto grafiche e sintetiche, quasi delle icone. Unendo il tutto è venuto fuori quello che vedete!

Campionati Italiani Skateboard 2024: novità e date

Cosa ne pensi di questa collaborazione con la Commissione Italiana di Skateboard e Fisr?

Ne sono davvero felice. Speravo proprio capitasse un’occasione del genere, perchè è un grandissimo piacere per me lavorare in generale in questo settore, e poi in questo caso specifico, proprio per il campionato italiano! Mi piacerebbe continuare questa collaborazione e sono felice se vi ho soddisfatto.

Qual’è il tuo sogno nel cassetto a livello professionale?

Una cosa che sicuramente mi piacerebbe molto è disegnare una linea di tavole per un brand americano, o magari per qualche pro che mi piace particolarmente, o per un contest storico, tipo il Tampa. Come settore, sarei contentissimo di lavorare per brand outdoor, e mi piacerebbe anche dipingere più muri, insegne o simili. Una cosa che spero in futuro accada è lavorare di più per aziende o brand il più etici possibili, o che abbiano grande attenzione verso l’ambiente, magari che lavorino proprio per migliorare la situazione attuale. Diciamo che i lavori commerciali naturalmente servono, ma essere al servizio di qualcosa o qualcuno il cui scopo non sia solo vendere, non mi dispiacerebbe affatto.

“Astrofat” Grafica by Davide Pagliardini

Davide Pagliardini
Tel +39 339 2017213
Instagram @davidepagliardini
Website https://www.davidepagliardini.com/

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