Girls Talk – Elena Angerame

Oggi con Girls Talk siamo da Elena, amante di sport da tavola, passione che l’ha portata ad essere istruttrice di skateboard ma sopratutto organizzatrice del Girls Only Skate Camp, uno dei primi eventi dedicati interamente alle ragazze skater in Italia.

Elena Angerame

Elena alla Ex Caserma – ph. Paolo Ciriello

Ciao Elena! Quanti anni hai e dove vivi?
Ciao! Ho 39 anni e vivo a Livorno.

Sei una delle ragazze che skateano da piu tempo che io conosca. Come è iniziato tutto per te?
Devo ringraziare la Bowl di Pisa per questo! Mi è successo un po’ come nel film Lord of Dogtown… ho iniziato in un’estate caldissima e senza nessuna mareggiata (facevo già surf da onda da anni)… e, da buona malata di mente, qualcosa dovevo inventarmi per sopperire alla noia! Per l’appunto Paolo Coppini aveva costruito una bellissima bowl in cemento a Pisa… e fu così che iniziai a sbucciarmi i gomiti e finire le suole delle scarpe nel cemento insieme ad amici pazienti come Ricky Brotini e tanti altri…

Attualmente collabori con qualche Skate School sul territorio? In quale ruolo?
Si e ne sono super fiera! Grazie all’ASD Kiss the Rail di Livorno ho iniziato a dare lezioni di skate.
È un’esperienza bellissima vivere l’entusiasmo di chi impara lo skate!  Insieme a Jonny Armani e Paolo Ciriello siamo riusciti a creare una vera e propria scuola. Purtroppo non avendo un park adibito alla pratica esclusiva dello skate dobbiamo arrangiarci con il poco che abbiamo e non è facile… ma ci sono buone notizie, per esempio Hoasy , lo storico negozio di sport di Livorno, ha fatto costruire da Lorenzo Frati una miniramp e ci ha chiesto una collaborazione per dare lezioni utilizzando la loro rampa!

Gli allievi di Elena

Gli allievi di Elena

Qualche anno fa hai organizzato una delle cose più fighe sul panorama dello skateboarding femminile in Italia,  ovvero il Girls Only Skate Camp. Come è nato questo progetto e perché?
Il Gosc è nato come idea folle dopo una session di skate con Paolo Ciriello, Lorenzo Frati e Miriam Marino allo skatepark dell’Ex Caserma Occupata di Livorno. Dovevamo diffondere la passione dello skate con altre ragazze. Era il momento, facciamolo! Volevamo creare una situazione dove le ragazze potessero trovare il coraggio di provare lo skate e volevamo finalmente condividerlo con chi già lo faceva. Così insieme all’Associazione Kiss the Rail abbiamo iniziato a pianificare il format… Only Girls, provenienti da ogni parte d’Italia… un appuntamento annuale… tre giorni di skate itineranti nei park della Toscana con l’alloggio in campeggio.  Per la prima edizione nel 2015 eravamo una decina…. e di li in poi tutte le altre edizioni sono state un grosso successo… sempre più ragazze hanno partecipato da Nord a Sud d’Italia e il livello cresceva di anno in anno. Nessuna di noi era un “maschiaccio” perchè facevi skate, anzi, sviluppava la una propria personalità ed inoltre insieme ci aiutavamo ad affrontare le paure nel provare nuovi trick. Era tutto molto sano e senza competizione… ci divertivamo e facevamo skate insieme! Sono soddisfattissima del risultato.
Il Gosc era un evento per skater organizzato da skater, usando solo le nostre capacità. Anzi dobbiamo ringranziare per la riuscita dell’evento tantissime persone, 69 Ramps, Ufficio Zucca , Sanatonio 42, Stance Italy, 4skateboard, 4actiongirl, Gap Snowboard School, Tony Martorelli, Il Camping Lago Le Tamerici, Pisa, Lamberto Ramsi Bricchi, Andrea Zucca, il Parla, Davide Giuliani, Pedro, Elia Di Campli, Valentina Pez, Miriam Marino, Damiano Bordoni, Simone Verona, Riccardo, Jonny, Monica, Paolo Ciriello, Valerio Adami, Simone Gambelli, Mario Macchiarini, Fabio Bellandi, Recycling board, i local degli skate park che abbiamo invaso, Contamined, Stefano Piccioli, Nervous Strong Company , Eva Niedzielska e tutti quelli che ci hanno aiutato!

Le ragazze del GOSC

Parlaci dei tuoi programmi futuri. Ti piacerebbe riattivare il GOSC?
Si, ci sto pensando da tempo… ormai sono passati 4 anni dall’ultima edizione. Vorrei riuscire a riproporlo insieme a Kiss The Rail, ma non è facile organizzarlo. Servono molte energie e i costi sono alti, quindi il problema è trovare uno sponsor grosso per l’evento in modo da riuscire a tenere la quota d’iscrizione bassa e permettere a tutte di partecipare, anche alle ragazze che arrivano da lontano. Vediamo… volere è potere. Sicuramente voglio mantenere l’idea genuina iniziale, senza distinzione di livello di chi partecipa e senza competizione. Mi piacerebbe proporre un’edizione all’estero… e saprei già dove!

Come è cambiata la scena femminile in questi anni?
Lo skate femminile è evoluto moltissimo in questi anni… anche se parlare di scena femminile ancora è un po’ prematuro. Ci sono molte più ragazze che lo praticano… ma se rivolgo lo sguardo all’estero, noi italiane siamo ancora molto indietro.  Ancora i park sono affolati solo di ragazzi e non ho amiche con le quali skatare quotidianamente…

Una delle tue più grandi passioni oltre lo skate è il surf. Sei molto attiva anche su quel campo. È solo un hobby o esistono i progetti che porti avanti anche lì?
Il surf è l’altro mantra della mia vita. Tutte le mie scelte quotidiane girano intorno a quella parola. Cerco di viaggiare il più possibile e stare in acqua in Italia appena il mare me lo permette. Surfo ogni condizione perchè per me stare in mare è un momento di pace interiore, non ne posso fare a meno. Devo dire che lo skate ha migliorato molto il mio surf.. e il surf migliora lo skate…
Per quanto riguarda i progetti abbiamo organizzato insieme a Valentina Vitale dei Camp per ragazze anche nel surf, usando il format che avevo fatto con lo skate. Siamo state alle Canarie, Marocco, Portogallo e Francia… ne abbiamo organizzati diversi.  Ci siamo divertite un sacco! Spero di organizzarne altri al più presto.

Elena alle prese con le onde di Sumatra

Secondo te la scena surf è paragonabile a quella dello skate e quali sono le differenze?
Sono entrambi due stili di vita e per entrambi negli ultimi anni c’è stato un grosso incremento di persone che li praticano. Positivo e negativo… non lo so. Posso dire che lo skate lo puoi fare ovunque: è come se il mondo si trasformasse in un park grazie alla fantasia visionaria degli skater, invece per le onde devi aspettare… (e sperare) per avere la condizione adatta…  e questo li rende molto diversi.
Nello skate quando è il tuo turno vai e fai ciò che sai fare, tutti ti danno consigli e ti aiutano. Nel surf non è proprio così. Un’onda, un surfista: è una regola. Quindi questo li rende molto diversi.

Come dividi il tempo tra lavoro, skate e surf?  Come sono le tue giornate?
La mia vita fortunatamente gira intorno alle mie passioni. Passo molto tempo all’aria aperta e mi organizzo il tempo libero in base alle mareggiate (come ogni surfista)… magari tolgo il tempo al sonno o alle giratine serali. Fortunatamente sono sempre riuscita a coordinare lavoro e passioni e non l’ho mai vissuto come un problema.

Che messaggio lasci alle ragazze skater di oggi e quelle alle prime armi?
Semmai qualcuna di voi avesse anche solo per un attimo pensato “quasi quasi provo” dico di farlo! Sicuramente ne trarrete più gioia che dolore! Inoltre per le “più grandi”, dico che non c’è un età per imparare una cosa nuova e divertirsi… certo, da grandi è molto più lento imparare.. ma si può! A quelle che già skateano dico “grandi ragazze non mollate e spero di incontrarvi presto in qualche park in giro!”   

Elena sulla mini del Mando Fest – ph. Matteo Frati